Il 25° Motomondiale di Valentino Rossi 

Forse il 25° GP potrebbe essere l'ultimo per il campione mondiale Valentino Rossi. Infatti, inizia male poiché tutte le gare sono state rimandate a causa dell'emergenza coronavirus o COVID19 che dir si voglia.

L'ultima gara, quella in programma nel lontano Quatar fissata per Domenica 8 Marzo è stata rimandata, così come le gare di qualifica previste per il 7 dello stesso mese.  

Questo è uno sport che si pratica sulle piste con la moto opportunamente costruite per dare il massimo durante le agguerrite competizioni mondiali. 

Salvatore Di Carlo

LA STORIA DELLA DANZA

La storia della Danza si occupa dello sviluppo -nei secoli e nelle varie parti del mondo- di questa particolare forma di espressione artistica che si serve del movimento del corpo sulla base di un ritmo interno, che può essere suggerito o ispirato da fonti musicali. 

La disciplina storiografica riguardante la danza tuttavia è di origini relativamente recenti. Infatti, solo nel XX secolo sono iniziati gli studi più specificamente dedicati a questa arte, grazie alla diversa considerazione che essa è andata acquisendo rispetto al passato: non più "sorella minore" della musica, ma espressione umana autonoma e con propria dignità d’arte. 

La Danza è la prima forma artistica del genere umano perché ha come mezzo di espressione il corpo. 

Tutte le altre arti, infatti, prevedono l' uso di oggetti che fungono da strumenti, ad eccezione del canto che, come la danza, si avvale di uno strumento corporeo.

La Danza è parte integrante dei rituali, è forma di preghiera, è momento di aggregazione della collettività nelle feste popolari e occasione di aggregazione tra le persone in generale. 

Nel corso dei secoli è sempre stata lo specchio della società, del pensiero e dei comportamenti umani. Inoltre, la Danza è l' unica arte che si avvale, insieme, del tempo e dello spazio. 

La Danza accompagna la storia della civiltà umana a partire dall'epoca preistorica fino al consolidamento delle prime civiltà stanziali, acquisendo un ruolo rilevante soprattutto nell’antica Grecia, dove si svilupparono numerose tipologie di danza.

 

La Danza ai giorni nostri

La Danza ai giorni nostri è completamente diversa da quella dei tempi antichi.

Noi siamo due ragazzine di 12 anni e, da un po' di anni, pratichiamo Danza.

Ci piace molto perché ci fa rilassare, divertire e socializzare con gli altri compagni. 

Il tipo di Danza che pratichiamo è moderno, hip-hop e soprattutto il latino-americano

La danza è una poesia in cui ogni parola è un movimento.

Non è indossare quelle scarpette rosa o quel tutù tanto sognato, che fa di te una ballerina, ma per danzare devi indossare la tua anima, la tua voglia di fare, ricercando quel sentimento puro e bellissimo che c'è dentro di noi.

Qualcuno, danza per ricordare, qualcuno danza per dimenticare. Lavora come se non avessi bisogno di soldi. Ama come se tu non fossi mai stato ferito. Balla come se nessuno ti stesse guardando. La danza è tecnica, è passione, è bellezza, è movimento. Ballare serve anche per capire meglio chi siamo e a liberarci dallo stress e dalle pressioni della vita quotidiana.

        

Noemi Currò e Francesca Savoca

INTER 

L'Inter la nostra squadra del cuore. Nasce dalla scissione del Milan Football nel lontano 1908. I futuri nerazzurri diedero vita ad un nuovo movimento calcistico. La nuova squadra mostra subito una certa bravura. Infatti, nel 1909-10, ad appena un anno dalla sua nascita, l'Inter vince il suo primo scudetto. Abbiamo iniziato a tifare Inter grazie al nostro amico Tommaso, che ringraziamo. È stato lui a farci vedere le prime partite, di signori grandi ed eleganti con delle belle magliette blu e nere. 

                                                                      
Gabriele Puglisi e Daniel Falcone

La moda italiana è amata da tutti

 La moda è molto sviluppata in tutto il mondo ma soprattutto in Italia, a Milano, a Firenze e a Roma. 

Dal 2009 Milano è diventata la capitale della moda, riuscendo a superare Parigi, Londra, Roma, Firenze e New York. 

La maggior parte delle firme della moda italiana sono: Gucci, Versace, Armani, Dolce & Gabbana, Valentino, Prada, Moschino, ed altre meno note. 

A Milano le sfilate di moda vengono organizzate due volte all'anno in occasione della Settimana della Moda.  

Anche a Roma la moda è molto sviluppata, dove hanno sede importanti Case di Moda di lusso, ma anche di gioielli. 

Oltre Roma e Milano anche Firenze detiene un posto di riguardo nel settore dell’alta moda. Molto conosciute le prestigiose firme Gucci e Roberto Cavalli che, a Firenze hanno sede. 

Gloria Patanè 

LO SPORT
 Lo Sport per noi ragazzi è una forma di relax e svago, soprattutto dopo una dura giornata di studio ci offre anche la possibilità di divertirsi con i nostri amici e di conoscerne altri.

Lo Sport però non è solo questo, ci insegna anche alcuni importanti principi e valori, come il lavoro di squadra e il rispetto verso gli altri. Inoltre, aiuta a crescere, favorendo lo sviluppo dei ragazzi, sia a livello morale, fisico e comportamentale. Uno degli sport più praticati e amati in tutto il mondo è il Calcio che è un gioco di squadra semplice e facilmente comprensibile nelle sue regole di svolgimento. Altri sport gettonatissimi sono la Pallavolo e il Rugby.
Carola Bonarrigo e Camuglia Emma 

I Vini Siciliani
 La Sicilia è una meravigliosa Terra che riserva numerose sorprese, soprattutto per quanto riguarda la produzione di pregiatissimi vini che vengono prodotti nel territorio etneo.

La produzione di questi vini spettacolari dal gusto particolare parte dai vigneti situati in tutto il territorio etneo, che vengono coltivati e curati nei minimi dettagli, senza utilizzare prodotti chimici nocivi all'uomo.

Il nostro amato vino viene giudicato uno dei migliori al mondo, per il suo gusto inconfondibile e per il suo colore rosso sangue molto intenso. E non dimentichiamoci degli ottimi vini bianchi dei passiti e degli spumanti etnei.

Inoltre, il paese di Castiglione di Sicilia ha ricevuto numerosi premi per i suoi ottimi vini di alta qualità, ottenendo anche la prestigiosa nomina di Città del Vino. Diffusi ed apprezzati in tutto il Mondo, i nostri vini si possono acquistare in tutte le enoteche siciliane oppure nelle cantine delle aziende che li producono.  

                                                             Giuseppe Tornabene

L’Inter

Il Football Club Internazionale Milano, meglio conosciuto come Internazionale o più semplicemente come Inter, è una Società calcistica per azioni con sede a Milano.

Fondato nel 1908 da un gruppo di soci anti-Milan, il Club ha sempre giocato nella massima serie del campionato nazionale a partire dalla propria prima partita ufficiale disputata nel 1909.

È anche l'unico Club ad aver partecipato a tutte le edizioni della Serie A, istituita nella stagione 1929-30. 

Fin dalla fondazione, indossa una divisa a strisce verticali nerazzurre, a parte una breve parentesi nel 1928 quando adottò una maglia bianca rossocrociata.

La sua bacheca trofei include 30 titoli nazionali -18 Scudetti, 7 Coppe Italia e 5 Supercoppe italiane- che ne fanno il secondo Club più titolato, a pari merito con il Milan e alle spalle della Juventus (nel 1956). A livello internazionale vanta invece 3 Coppe dei Campioni/Champions League, 3 Coppe UEFA, 2 Coppe intercontinentali e una Coppa del Mondo per Club FIFA.

Per un totale di 9 trofei ufficiali, che pongono l'Inter dietro il Milan (18) e la Juventus (11) nella classifica dei Club italiani per numero di vittorie in competizioni internazionali. 

Nel 2010 è diventata la prima e unica squadra italiana ad essersi aggiudicata le tre competizioni principali disputate nel corso della stagione: la Champions League, il Campionato e la Coppa Italia, con i successivi trionfi in Supercoppa italiana e Coppa del mondo per Club FIFA, che la hanno fatta diventare la prima e unica squadra del Paese a vincere cinque trofei nell'arco di un anno solare. 

Il Club può contare su un sostegno numeroso di tifosi, sia a livello nazionale che internazionale. 

Nel 1998 e nel 2010 l'Inter viene nominata Squadra mondiale dell'anno dall'IFFHS, ma già nel 2009 si era piazzata al sesto posto nella lista secolare dei migliori Club europei redatta dalla stessa federazione di storia e statistica e nel 2011 al quinto posto (prima italiana) nella classifica mondiale delle migliori squadre del decennio 2001-2010. 

Adesso l’Inter si trova  al terzo posto con 2 partite da recuperare a causa del Coronavirus.

Tommaso Scavera



I

Il Corpo Bandistico di Castiglione di Sicilia
 Il Corpo Bandistico “Rosario Lampuri” di Castiglione di Sicilia nasce il 30 aprile 2000. 

Come tutte le Bande ha un direttore.  Questa è diretta  dal Maestro Franz Nastasi, presieduta da  Salvatore Chiara, con  Roberto Lomonaco che ricopre la carica di  Vice Maestro. 

La marcia principale di questo storico corpo bandistico è Musica e Poesia chiamata anche La Numero 8.

Nel 2018 si è tenuto il secondo raduno delle bande a Castiglione di Sicilia. 

Ha sede presso la locale Chiesa di San Giuseppe.

Il 30 aprile 2020, in onore dei 20 anni del Corpo Bandistico “Rosario Lampuri”, si terrà un eccezionale Concerto. 

Questa Banda, oltre ad esibirsi a Castiglione di Sicilia, partecipa ad eventi religiosi e non in moltissime Città e Comuni.  
Luca Chiara  e                              Valentin Dumitrean  

Un vero idolo musicale
 Io sono una adolescente a cui piace tantissimo la Musica.

Il mio idolo è Alessandra Amoroso. La cantante, si esibisce per la prima volta in TV nel 2009 nel celebre programma di Maria De Filippi "Amici". 

Grazie al suo singolo Stupida si classifica al primo posto della Top Singoli della Fimi.

Questo singolo ha avuto molto successo diventa molto presto Disco d'Oro. 

Il 19 Settembre 2009 riceve all'Arena di Verona due Wind Music Awards. 

Ha pubblicato il suo primo album  dal titolo Senza nuvole il 25 Settembre 2009, primo in classifica  tra i dischi più venduti, mantenendo la posizione per quattro settimane e riuscendo a vendere più di  240.000 copie . Inoltre, riceve 4 dischi di platino.

Partecipa ai Wind Music Awards 2010 e vince il Premio Multiplatino per il singolo Senza nuvole.

I suoi album sono in tutto 8, il più famoso tra questi è senza dubbio l'album 10 che ha pubblicato in onore dei suoi 10 anni di carriera. È stato pubblicato il 5 Ottobre 2018. In Italia è arrivato primo nella Classifica italiana ed è stato conosciuto ed apprezzato anche in Svizzera, dove ha raggiunto il diciottesimo posto nella Classifica dei dischi più venduti.

A me questa cantante piace perché le sue canzoni riescono a trasmettermi delle emozioni bellissime.

Tiziana Turibbio

Juventus
 Fondata nel 1897 da un gruppo di studenti liceali locali, la Juve, com'è colloquialmente abbreviata, è il secondo Club calcistico professionistico per anzianità, tra quelli tuttora attivi nel Paese.

Dopo il Genoa (1893) è il più titolato e con maggiore tradizione sportiva FIGC, oltreché uno dei più blasonati al mondo con 67 trofei ufficiali vinti durante la militanza al vertice della piramide sportiva nazionale, tra cui il primato di 35 titoli di campione d'Italia e 11 in competizioni UEFA. 

Partecipa alla Serie A, il massimo campionato italiano, a cui ha preso parte stabilmente sin dall'esordio nel 1900, eccezione fatta per la stagione 2006-2007. Dopo aver esordito in divisa rosanero, nel 1903 adottò l'odierna tenuta di gioco bianconera. Cristiano Ronaldo è senza dubbio uno dei calciatori più apprezzati nella storia di questa grande squadra.

Nel corso della sua carriera ha pure indossato diverse “maglie”. Tra queste, quella  dello Sporting Lisbona, del Manchester Utd, del Real Madrid e, ovviamente quella attuale della Juventus. 

“Salvo & Peppe”

La leggenda di Scilla e Cariddi
 La leggenda di Scilla e Cariddi è una delle più famose leggende siciliane e nasce dalla esigenza di raccontare la fama di un luogo pericoloso ed impervio per la navigazione, caratterizzato da venti violenti che spirano correnti rapide ed irregolari dando origine ad enormi vortici che, anche anticamente, seminavano terrore fra i naviganti che attraversavano lo Stretto di Messina.

Cariddi (colei che risucchia) era una bella Ninfa nata dall’unione di Poseidone e Gea ed era molto famosa per la sua voracità. Un giorno rubò i buoi di Gerione ad Eracle (Ercole) e se li mangiò in parte. A seguito di questo evento, la Ninfa fu fulminata da Zeus, gettata in mare e trasformata in mostro marino. Chiunque avesse paura di lei, le dedicava canzoni e storie. Una delle più importanti è quella di Omero nella sua Odissea, che la descrive come un mostro vero e proprio che sulle sponde dello Stretto aspettava le navi per inghiottirle.

Scilla (colei che dilania) era anch' essa una Ninfa, figlia di Tidone ed Echidna. 

Amava fare passeggiate a Zancle e farsi il bagno nelle acque del Tirreno. Una notte, mentre si trovava  nei pressi di Zancle, incontrò Glauco, un dio marino, che si innamorò subito di lei, ma che Scilla rifiutò.

Per questo motivo, Glauco decise di andare dalla Maga Circe a chiedergli un filtro d'amore, però lei, al contrario della Ninfa, si invaghì perdutamente di Glauco. Decise, così, di preparare una pozione malefica contro la rivale. Questa porzione causò la trasformazione di Scilla in un mostro.

 

Alberto Cantarella

Il Castello di Caccamo
 Svetta magnifico e poderoso su una rupe circondata da alti rilievi nella cornice di un paesaggio senza eguali. È il Castello di Caccamo. 

Costruito a scopo difensivo e divenuto nel corso dei secoli dimora nobiliare e rifugio è posto su un roccione alle pendici del Monte Rotondo. A dargli ancora maggiore fascino sono, senza dubbio, le leggende dei misteri e dei fantasmi che si agitano fra i corridoi e le stanze della fortezza. Matteo Bonello (1160) pare sia stato uno dei primi proprietari del Castello che fu lasciato morire in una delle torri in modo atroce. Da allora il fantasma di Matteo Bonello vaga per le stanze in cerca di pace.

Oltre al fantasma del Bonello pare che si aggiri pure il fantasma di una giovane monaca.

Era la figlia di uno dei tanti signori del castello. Si racconta che questa giovane donna si era innamorata di un soldato. Il padre della ragazza decise di rinchiudere la figlia in un convento e di uccidere il giovane soldato. La notizia della morte distrusse la giovane portandola alla morte. E da allora, nelle notti di luna piena , ancora oggi, allo scoccare della mezzanotte, è possibile vedere una suora che regge in mano un melograno che, come vuole la leggenda, invita a mangiare senza farne cadere nemmeno un chicco. Se così avviene, la persona che lo mangia troverà un tesoro, altrimenti sarà condannato a vagare con la suora per l’eternità. Successivamente il Castello divenne proprietà della ricca famiglia palermitana dei Chiaramonte che lo ampliarono e fortificarono.

Diversi furono i proprietari che soggiornarono in questa fortezza, dandogli lustro e splendore. 

Quando il Castello divenne di proprietà della famiglia Amato iniziò una inesorabile decadenza. 

Deturpato dei tanti preziosi arredi che abbellivano le sue numerose stanze, anche il terremoto del 1923 contribuii a far crollare diverse parti della imponente struttura.

Il Principe di Galati e Duca di Caccamo Antonio De Spuches, allora proprietario, impossibilitato a far fronte alle spese di restauro del Castello, si vide costretto a cedere la nobile dimora alla Regione Siciliana. Da allora si sono susseguiti progetti per il ripristino dell’edificio. 

E, finalmente, oggi il Castello può essere visitato.

                                                      Emma Camuglia

La leggenda della pantofola maledetta
 La leggenda narra di una particolare scelta di vita della Regina Elisabetta I.

Si dice che avesse venduto la propria anima al diavolo, in cambio dell’aiuto di quest’ultimo per consentirle di conquistare il diritto al trono d’Inghilterra. 

Lei era una donna molto amata dal popolo, ma anche temuta. 

Particolarmente bella, aveva una grande debolezza: non accettava di vedersi invecchiare. 

Alla sua morte, i diavoli gettarono il suo corpo nel cratere dell'Etna per farla andare all'inferno.

Però, sulla Rocca Calanna alla Regina gli si sfilò una pantofola dal piede, che un pastorello ritrovò dopo tantissimo tempo. 

Nel tentativo di recuperarla, il malcapitato, si bruciò le mani.

Si decise, allora, di chiamare un frate esorcista. A seguito di particolari preghiere la pantofola volò via e si adagiò su una delle torri del Castello di Maniace a Bronte. 

Quasi due secoli dopo, il Castello andò in donazione all'ammiraglio Horatio Nelson. 

Durante una festa a Palermo, una dama misteriosa donò all'Ammiraglio un prezioso cofanetto, dentro era costudita la pantofola “galeotta”.

La donna (verosimilmente fantasma di Elisabetta) raccomandò a Nelson di non far vedere a nessuno il contenuto del cofanetto.

L'amante dell'Ammiraglio, Emma Hamilton, però vide la pantofola e, quella stessa notte, Elisabetta apparve nel sogno di Nelson, dicendogli : "Sciagurato! Hai perduto la tua fortuna". Pochi giorni dopo l'Ammiraglio morì nella battaglia di Trafalgar.
Tiziana Turibbio

La mitica Scilla
Tra le tante leggende siciliane quella dei due mostri marini, Scilla e Cariddi, è sicuramente tra le più conosciute.

La leggenda vuole queste due mitiche figure sempre appostate sulle sponde dello Stretto di Messina.

Scilla, figlia di Crataide e Forco, era una ninfa straordinariamente bella che non aveva alcuna intenzione di sposarsi.

Un giorno, Glauco, un dio greco che era metà umano e metà pesce, si innamorò di lei e chiese alla maga Circe di preparargli una pozione magica in grado di farla innamorare di lui.

La maga Circe, a sua volta, innamorata follemente di Glauco, al rifiuto di quest’ultimo di stare insieme a lei, per vendetta decise di trasformare Scilla in un orribile mostro che aveva sei teste di cani che ringhiavano, dodici tentacoli e tre file di denti.

Da allora Scilla divenne immortale divorando chiunque passasse vicino alla sua zona.

Loredana Turibbio

Il Castello di Caccamo
Le voci riguardanti le misteriose apparizioni al Castello di Caccamo s’intrecciano indissolubilmente con la figura storica di Matteo Bonello. Quest’ultimo, durante la notte di San Martino del 1160, organizzò insieme ad alcuni complici un attentato contro Maione da Bari, il primo ministro del re Guglielmo il Malo. Bonello, feudatario inizialmente fedele alla corte, raccolse l’ostilità fomentatasi tra i nobili siciliani, al fine di causare una rivolta contro il regno. 

L’imboscata ebbe successo, causando la morte del primo ministro Maione e l’incarcerazione del Re. Il popolo, tuttavia, temendo la sommossa, decise di schierarsi dalla parte del sovrano, liberandolo dalla sua prigionia e permettendogli di sedere nuovamente sul trono. 

A Matteo Bonello e ai feudatari suoi complici non restò altro da fare che rifugiarsi all’interno dell’inespugnabile maniero di Caccamo. Bonello, effettivamente, riuscì per qualche tempo a scongiurare la vendetta del Re, potendo godere della protezione delle solide mura di cinta del castello. 

Re Guglielmo, pertanto, dovette ricorrere all’astuzia per poter finalmente prevalere sull’uomo, facendolo invitare a corte e promettendogli, falsamente, il perdono. Bonello cadde nella trappola, finendo per essere incarcerato e torturato. Gli furono strappati gli occhi e recisi i tendini dei piedi, morendo, infine, di fame e di sete. Da quel giorno, si narra che lo spirito inquieto e astioso di Bonello vaghi per la fortezza palermitana, incutendo timore con le sue orbite vuote e la sua andatura lenta. 

Chiunque giuri di averlo incontrato, lo descrive come una figura minacciosa e carica d’odio, in attesa, forse, del momento della sua rivalsa. Un altro fantasma tra le mura del Castello di Caccamo, oltre a quello di Bonello, che parrebbe non essere l’unico spirito inquieto intrappolato nel maniero, è il fantasma di una giovane monaca che vaga nello stesso luogo. Leggenda vuole che la giovane figlia di uno dei signori del Castello si fosse innamorata di un uomo, disapprovato dal padre.

Per quanto ricambiato, questo amore non era destinato a diventare realtà, avendo il padre ordinato l’omicidio dell’uomo e la monacazione forzata della figlia. La giovane morì in convento per la disperazione, subito dopo l’assassinio del suo amante.

 

Salvatore Crimi 

Scilla e Cariddi
Secondo la leggenda greca erano due mostri del mare che vivevano nello Stretto di Messina.

Scilla, ninfa bellissima, figlia di Poseidone e Gea, non aveva alcuna intenzione di sposarsi con chicchessia.

Purtroppo, la sua bellezza non durò tanto. Infatti, la dea Circe, per invidia, la trasformò in un mostro. La rabbia di Cariddi fu così violenta che decise di distruggere tutte le navi che avrebbero attraversato la sua zona, divorandoli senza pietà. 

Cariddi, era una ninfa che aveva rubato e divorato dei buoi a Gerione che, per questo, l’aveva trasformata in un terribile mostro, il quale, per vendicarsi, risucchiava l’acqua del mare per poi risputarla con violenza contro le navi che le passavano vicino, in modo da farli naufragare. Nell’Odissea, si narra di questo mito e, Ulisse, dovendo passare lo Stretto, preferì rischiare.

Passò, così, vicino a Scilla piuttosto che a Cariddi. 

 

Salvatore Di Carlo

 

Il mito di Scilla e Cariddi
Cariddi era una bella ninfa, nata dall'unione di Poseidone e Gea. 

Un bel giorno, rubò i buoi di Gerione ad Ercole e poi ne mangiò alcuni. Proprio a causa di questo spuntino Zeus la fulminò, trasformandola in mostro marino. Si narra che da quel momento, lei viva sulla sponda siciliana dello Stretto, in attesa di veder transitare le navi di passaggio per poterle affondare. Scilla era una ninfa, figlia di Tifone e Echidna. Viveva dove ora sorge la città di Reggio Calabria e le piaceva fare delle passeggiate a Zancle, l’attuale Messina. 

Una notte, mentre si trovava a Zancle incontrò un dio marino chiamato Glauco. Questo si innamorò perdutamente della bellissima Ninfa, ma lei non lo ricambiava. Così, Glauco si recò dalla maga Circe e le chiese un filtro d’amore; ma Circe, innamorata di Glauco, gli disse di lasciare stare quella Ninfa e di mettersi, preferendola, con lei. Glauco rifiutò e se ne andò via. Circe infastidita dal rifiuto decise di vendicarsi preparando una pozione malefica che versò in mare. Quando Scilla si immerse nelle acque si trasformò in una creatura mostruosa con sei teste di cani rabbiosi. Anche lei, come Cariddi, seminava terrore tra i naviganti che passavano nello Stretto.

Noemi Currò

Le Ninfe
Le Ninfe sono delle dee della regione greca, potenze divine dei boschi, dei monti, delle acque e delle sorgenti, degli alberi, ma anche delle regioni o delle città o degli stati. 

Esseri immortali anche se, in epoca tarda, a volte considerate come mortali e, comunque, dalla vita longeva. 

La natura delle Ninfe corrisponde all’ambito della potenza divina, dunque alla riservatezza e allo stupore di fronte a ciò che è immacolato e quindi silenzioso. 

Compagne della dea Artemide, da una bellezza incomparabile. 

Quando il dio Pan suona il flauto divino, echeggiando l'armonia del silenzio primordiale, le Ninfe muovono passi di danza, vagando sui monti e cantando in modo melodioso. 

Sono le potenze di un fiume oppure di un mare o di un lago e, anche quando la loro potenza divina risiede sulla terra, il loro collegamento con l'acqua resta fondante. 

Sempre dall’aspetto fanciullesco, facevano speso parte del corteo di un dio o di una dea.

La mitologia greca annovera molte ninfe.

Diversi racconti le associano ai satiri, di cui erano il frequente bersaglio. 
Francesca Savoca 

Scilla e Cariddi
Scilla e Cariddi erano due mostri che vivevano nello Stretto di Messina.

La leggenda narra che Scilla era una splendida Ninfa, trascorreva i suoi giorni nel mare, giocando con le altre Ninfe e rifiutando tutti i suoi pretendenti.     

Quando il dio del mare Glauclo si innamorò di lei, andò dalla maga Circe a chiedere un filtro d’amore. Ma Circe, a sua volta, si invaghì di lui. Glauco rifiutò Circe e Circe, rossa dalla gelosia, trasformò Scilla in un  mostro con dodici piedi e sei teste, nelle cui bocche spuntavano tre file di denti. 

Scilla, che rimaneva sempre sulla sponda opposta a quella in cui si trovava Cariddi, quando i naviganti si avvicinavano a lei, con le sue bocche li divorava tutti quanti.

Un giorno, Cariddi rubò i buoi di Gerione ed Eracle e poi ne mangiò alcuni. Proprio per questo piccolo spuntino, Zeus la fulminò, gettandola in mare e trasformandola in un mostro marino.

Carola Bonarrigo

Il Castello di Caccamo

Il Castello di Caccamo è uno dei migliori esempi di architettura medievale in Sicilia.

Nel 1094 la Città di Caccamo venne concessa in feudo a Goffredo de Sagejo, signore normanno venuto in Sicilia al seguito di Ruggero. Matteo Bonello e un gruppo di suoi uomini, avevano teso un agguato a Maione de Bari. L'imboscata si conclude con la morte del Primo Ministro e con lo scempio del suo corpo mentre gli altri baroni imprigionavano il Re. Il popolo spaventato andò in soccorso al Re e lo liberò riportandolo al potere e costringendo Bonello e i suoi baroni a rifugiarsi presso il Castello. Guglielmo I giurò vendetta e organizzò un esercito contro i ribelli asserragliati a Caccamo. 

Il Re fece credere a Bonello di averlo perdonato, ma durante una giornata a corte lo fece arrestare.

Con l'arrivo della nobile famiglia palermitana dei Chiaramonte, nel XIII sec., il Castello venne fortificato, inoltre vennero costruite alcune torri.

Nel XVII sec., con gli Amato, il Castello perdette la sua funzione difensiva per divenire una residenza signorile. Dal 1965 il Castello è di proprietà della Regione Sicilia.

Si trova su un alto basamento roccioso, a dominare il paesaggio. La prima realizzazione doveva essere probabilmente una semplice torre di avvistamento, poi ampliata con scopi difensivi sino all'ultimo disegno strutturato su quattro torri esterne e tre interne.

Si accede al Castello per una lunga salita a gradoni; un arco, più avanti, immette alla carceri. 

In alcune celle sono presenti numerosi graffiti. Vi è inoltre un stanza con una botola nel cui fondo dovevano esserci delle lame che infliggevano la morte ai malcapitati. 

Il grande atrio con il portale immette quindi nella grande sala della famigerata congiura di Bonello e degli altri. 

Non conviene aggiungere altro, l'arte e la bellezza non possono essere descritte, vanno solamente ammirate.
Giovanna Giufrè

La legenda di Scilla e Cariddi

La leggenda più famosa della Sicilia ha come scenario lo Stretto di Messina, ed ha come protagonisti due mostri marini, ovvero, Scilla e Cariddi. 

Scilla era una ninfa nata dall’unione di Poseidone e Gea, ed era molto pericolosa per la sua voracità. Un bel giorno, rubò i buoi di Gerione ad Eracle mentre attraversava lo Stretto, mangiandoseli. 

Per questo “spuntino” Zeus la trasformò in un feroce mostro marino. 

Una notte, il dio marino Glauco, metà uomo e metà pesce, si innamorò di Scilla, ma lei  lo rifiutò.  Glauco non si rassegnò e, per questo motivo, decise di andare dalla maga Circe per procurarsi un filtro d’amore.

La maga Circe, però, ardeva di gelosia perché invaghita di lui.

Così, al rifiuto di Glauco, Circe decise di vendicarsi della rivale.

Preparò una pozione malefica e si recò presso la spiaggia di Zancle per versare il contenuto del potente filtro in mare.

Quando Scilla si immerse nelle acque dello Stretto, iniziò a trasformarsi in un terribile mostro. Immediatamente, si nascose, per poi appostarsi su una delle sponde in attesa di vittime.

Cariddi rimarrà sempre sullo Stretto di Messina nella riva opposta a Scilla.

Lo Stretto ebbe in tempi remoti la fama di luogo impervio e pericoloso per la navigazione. 

Le correnti, in questo tratto di mare, sono rapide ed irregolari, i venti e le correnti, a volte, possono raggiungere una velocità di nove chilometri l’ora che, scontrandosi, danno luogo ad enormi vortici che sicuramente in passato riuscivano a terrorizzare i naviganti.

Ecco, dunque, la famosa leggenda di Scilla e Cariddi!

Tornabene Giuseppe

La leggenda del Castello di Caccamo

Questo importante edificio nasconde una leggenda di fantasmi ed incantesimi.

Inizialmente, il Castello, era stato costruito come fortezza ma successivamente, intorno al 1093, divenne di proprietà di Goffredo de Sagejo ed in seguito della famiglia di Bonello che apportarono delle modifiche ed abbellimenti.

Quando Matteo Bonello, dopo il fallimento della congiura dei baroni nella notte di San martino 1160 venne ucciso all’interno delle mura del castello la sua anima rimase a vagare tra le grandi stanze cercando pace. E, nelle notti di luna piena si aggira alla ricerca dei suoi aguzzini.                             Gloria Patanè

Perché scegliere Scopello

Scopello è un piccolissimo borgo lungo il litorale trapanese, con un centinaio di abitanti detti "scopellesi". Se sei un turista alla ricerca di divertimento e di nuove località da scoprire, questi posti faranno al caso tuo.

Il borgo di Scopello è famoso per il panorama che si può godere. Se spostiamo lo sguardo in direzione della tonnara, possiamo ammirare imponenti faraglioni che fuoriescono dall'acqua limpida e azzurra, li si trova una delle spiagge più belle di Scopello, spesso molto affollata. Ma, se si cerca un luogo più tranquillo, poco distante dalle tonnare si trovano spiagge più intime e riservate.

La pianta urbanistica del Paese si sviluppa attorno alla Piazza principale Nettuno; vicino si trova il famoso baglio del Settecento. Secondo alcuni, la bellezza del luogo fu ripresa da Omero, che vi ambientò l’ultima tappa di Ulisse prima del ritorno a Itaca: l’Isola dei Feaci sarebbe proprio la baia di Scopello. Non è ben chiaro se il suo nome, che probabilmente allude alla presenza dei faraglioni, derivi dal greco o dal latino (rispettivamente scopulus o scopelos). 

Scopello fu distrutta da un maremoto e molte delle sue bellezze sono andate perdute. È comunque possibile ammirare alcuni resti del suo passato, in quanto si trovano inabissati nei vicini fondali. 

Questo stuzzica la curiosità dei sub che la preferiscono come meta di villeggiatura. 

Di sera Scopello diventa luogo di passeggio e raffinata cucina, dove non sarà difficile trovare, tra le viuzze del paese, ristoranti o trattorie dove poter gustare le prelibatezze della cucina locale, oltre al pesce fresco e al couscous; sono diversi i piatti preparati con prodotti genuini dell’entroterra trapanese.

Emma Camuglia

  

BAGHERIA 

A soli 13 chilometri da Palermo, troviamo la Città di Bagheria, il secondo comune più popolato della provincia. Direttamente affacciata sul mar Tirreno ma sovrastata dai Monti Catalfano e Consona. Bagheria è un luogo dal fascino particolare, soprannominata da molti la Città delle Ville. Infatti, sul suo territorio possiamo ammirare una gran quantità di ville meravigliose, tutte realizzate in tipica architettura barocca. 

La bellezza di questo luogo, non si limita a ville ed edifici storici, ma risiede anche nei paesaggi naturali che lo contraddistinguono. Se state pensando a un viaggio alla scoperta della Sicilia, vi suggeriamo di inserire assolutamente questo gioiellino nel vostro ipotetico itinerario. Tra le ville e i palazzi più belli, suggeriamo di visitare: il Palazzo Butera, dimora aristocratica, la cui costruzione fu voluta da Giuseppe Branciforte; la Villa di Bagheria, che merita senz'altro una visita e Villa Cattolica, costruita nel 1736 per volere del Principe di Cattolica. Altre principali attrazioni sono: Capo Zafferano; Palazzo Villarosa; Villa Palagonia; Spiaggia dei Francesi. 

Francesca Savoca

Alicudi

Alicudi è l'isola più ad occidente di tutto l'arcipelago delle Isole Eolie. Tra le sette isole è sicuramente la più incontaminata.

Prima di venire sull'Isola è consigliato fare rifornimento di contanti ed eventuali farmaci. 

Totalmente assenti sono gli sportelli bancomat, le farmacie e gli uffici bancari; niente locali alla moda, pub e discoteche. Esistono tantissimi posti da visitare come Contrada Tonna, situata nella parte più a ovest dell'isola dove è presente un piccolo agglomerato di case rurali ed è possibile ammirare l'autentica architettura eoliana. I gradoni costruiti con muri a secco, per rendere il territorio coltivabile, e le antiche edicole della Via Crucis.

San Bartolo situato a 330 metri sul livello del mare. Si tratta di una contrada che si sviluppa attorno alla Chiesa dedicata al Santo Patrono delle Eolie.

Nella zona di Pianicello, la popolazione è di madrelingua tedesca e vive sull'isola quasi tutto l'anno

Alla medesima altezza di San Bartolo, c'è la contrada Sgurbio, un piccolo e originale agglomerato urbano.

Giovanna Giufrè

Palazzolo Acreide

Palazzolo Acreide è nota per i suoi tesori. È uno dei borghi più belli d’Italia, mirabile unione tra  capolavori artistici e armoniose strutture barocche. Città ricca di splendide chiese e musei; di palazzi e teatri del passato.

Il Teatro di Akrai, costruito fra il II e il III secolo a.C., è una splendida testimonianza della monumentalità antica. 

Le sue due chiese, patrimonio dell’Unesco, sono la Basilica di San Paolo e la Chiesa di San Sebastiano, meravigliose architetture che presero vita dopo il terremoto che distrusse nel 1693 gran parte della Val di Noto. Famose anche per tutto il ricco apparato decorativo che le rende particolarmente più sontuose. Da vedere, a Palazzolo Acreide, le eleganti testimonianze di una fiorente architettura Liberty, che si esprime al suo meglio nel cimitero monumentale e nel giardino storico. Il cimitero monumentale è sorto nel 1889 e custodisce varie opere d’arte. Meritano una visita, anche, la Casa-Museo di Antonino Uccello  e i ruderi dell’antico Castello di  epoca medievale. Tra gli altri Musei, il quello archeologico “G. Judica”, presso palazzo Cappellani, e il Museo dei Viaggiatori di Sicilia.

A Palazzolo Acreide e nei dintorni non mancano le occasioni per sperimentare l’eccellenza della cucina. Ristoranti, trattorie e agriturismi molto convenienti si trovano su tutto il territorio. 

Per quando riguarda lo shopping, le passeggiate nel centro storico sono un ottimo modo per toccare con mano la varietà e la qualità dell’artigianato, come gli oggetti di oreficeria. 

Tra gli spazi verdi si deve citare soprattutto la Villa comunale; interessante soprattutto il Viale delle rimembranze, dove si possono ammirare splendidi alberi di leccio piantati in memoria dei Caduti di guerra.

Noemi Currò

Punta Secca 
(Frazione meravigliosa)

Punta Secca è una frazione del Comune di Santa Croce Camerina, pertinente alla provincia di Ragusa. 

Il nome Punta Secca deriva probabilmente da un affioramento di scogli innanzi alla spiaggia di levante, che crea una “secca”.

Questa incantevole località, dal punto di vista storico, riserva molte sorprese, come la Torre di Scalambri resa famosa dall'omonima serie televisiva. L’immobile non è visitabile all’interno, ma è ugualmente meta di migliaia di appassionati della serie che vi si recano appositamente, anche solo per scattare una foto davanti alla terrazza del Commissario più famoso d’Italia. Costruita nel sedicesimo secolo dalla famiglia Bellomo di Siracusa a difesa del porticciolo di Punta Secca. 

Il suo aspetto meraviglioso e originario è visibile anche dal porto di Santa Croce Camerina. 

Nel porto sorge anche un Faro alto 35 metri costruito nel 1835. 

Molto impressionante è il suo candore, poiché costruito interamente in pietre bianche, che lo fanno apparire come un punto di riferimento per i turisti che vengono a visitare la costa. 

Una delle migliori spiagge della Sicilia è proprio quella di Punta Secca; al tramonto questa spiaggia assume un fascino davvero particolare e suggestivo. Centinaia di turisti affollano ormai le affascinanti spiagge dorate di Punta Secca durante la stagione estiva, grazie anche alla presenza di diversi ristoranti, bar e locali che ravvivano le serate dell’antico borgo. 

Lo sviluppo del turismo, tuttavia, non ha alterato l’atmosfera tipica dei piccoli borghi marinari siciliani: l’aria di semplicità che si respira passeggiando per la piazzetta, la vista dei pescatori intenti a lavorare sulle piccole imbarcazioni del porticciolo e la possibilità di godere di spiagge libere fanno di Punta Secca un cuore dove pulsa ancora la tipicità del mare e della Sicilia. 

La Casa di Montalbano è una villetta situata sulla spiaggia di Punta Secca che il mondo ha conosciuto grazie anche alla più nota fiction. Agli inizi del Novecento, la Casa di Montalbano era un magazzino per il pesce. Qui venivano trattate, salate e poi essiccate le sarde e le acciughe, in quella che oggi è la rinomata veranda affacciata sulla spiaggia. Nel 1904 fu poi acquistata da Giovanni Di Quattro, nonno dell’attuale proprietario. Una casa bellissima. 

Secondo me, Punta Secca è una frazione che offre tantissime possibilità di realizzare vacanze indimenticabili tra le sue spiagge meravigliose e i suoi luoghi indimenticabili. 

Giuseppe Tornabene

 

 

 

Cose da vedere a Roccovaldina

Ci sono molte attrazioni da visitare a Roccavaldina!

Il Duomo, una costruzione verosimilmente creata da Giovanni, primo feudatario del paese.

Il Museo-farmacia, dove si possono ammirare 238 vasi, suddivisi in anfore e alberelli grandi, medi e piccoli e brocche di diverse grandezze, tutti dipinti con motivi storici e mitologici. 

Il Castello (pagus lavina), che la leggenda narra sia sorto nel 260 a.C. ad opera dei romani. 

Consiglio a tutti di visitare Roccovaldina perché è un paese con tanti monumenti storici e artistici.                                            Gloria Patanè

 

Levanzo

Natura e bellezza regnano incontrastate a Levanzo e il mare vi lascerà senza parole.

Levanzo è la più piccola e intima isola delle Egadi, un luogo in cui il silenzio, il mare  dal colore cristallino e un fondale da acquario incontaminato con grotte da scoprire e natura viva fanno di questo luogo un piccolo angolo di paradiso, dove ricaricare le energie a contatto con le emozioni più autentiche. 

Se per le vostre vacanze non volete andare troppo lontano, potete scegliere queste spiagge, tra le  più belle d'Italia.

Il punto più alto è rappresentato da Pizzo del Monaco, che raggiunge i 278 metri e dalla cui sommità è possibile ammirare un panorama unico. 

La popolazione residente è di circa 200 persone, quasi tutte concentrate a Cala Dogana, un piccolo borgo di pescatori, unico vero centro abitato dell'isola che è completamente sprovvista di strade rotabili e si appoggia per l'approvvigionamento di acqua a un solo pozzo, situato nella parte meridionale. Molto probabilmente, il tirare la leva in su del pozzo potrebbe essere all'origine del nome Levanzo che, secondo altri, deriverebbe piuttosto dal nome di un uomo illustre, certo Laepantio, o dai marinai di Levanzo.

La costa dell'isola è molto frastagliata e regala calette e spiaggette solitarie a volte difficili da raggiungere, non ci sono spiagge sabbiose, troverete scogliere e spiagge di sabbia e sassi. 

Il modo migliore per esplorarle tutte è in barca. Le spiagge più belle di Levanzano sono: Cala Dogana , Cala Minnola , Cala Fredda , Cala Faraglione , Cala Tramontana , Cala Calcara . 

Salvatore Crimi 

La Città di Naro

Naro è una pittoresca cittadina siciliana situata su una rupe isolata in provincia di Agrigento. 

Viene considerata come la Città che conserva meglio la sua veste barocca spagnola. 

Visitandola si ha la possibilità di scoprire le sue origini medievali, costituite da tanti monumenti e palazzi civili e religiosi.

Il Castello Chiaramontano

Il centro storico di Naro è completamente circondato da possenti mura e torri medievali. 

È  dominato dalla possente mole del monumento più famoso della Città, il magnifico Castello Chiaramontano, fatto erigere nel XII secolo da Federico II d’Aragona in posizione elevata. 

Nel 1912 il Castello Chiaramontano  è stato dichiarato Monumento Nazionale.

La Chiesa Madre 

La Chiesa Madre, dedicata  a Santa Caterina è in stile gotico, semplice ma meravigliosa.

Ha un portale in stile tardo barocco e conserva numerose opere d’arte tra cui un preziosissimo fonte battesimale scolpito. 

Colpiscono le absidi chiaramontane, con pilastri e capitelli scolpiti. Inoltre, nella cripta ci sono i gocciolatoi per l’imbalsamazione dei corpi.

Il Santuario di San Calogero

Al di sotto del Santuario di San Calogero si può accedere alla piccola grotta che, secondo la tradizione, ospitò il Santo che pare abbia abitato nella grotta che si trova sotto l’antico Santuario a lui dedicato, dove è anche possibile ammirare una statua del “Cristo alla colonna” realizzata in marmo rosa.

La Chiesa di S. Francesco

Nella Chiesa di S. Francesco è possibile ammirare la splendida facciata barocca e un portale fiancheggiato da lesene. 

Al suo interno, la sacrestia caratterizzata dalla presenza dalla presenza di affreschi  è un esempio dell’arte barocca.

Alberto Cantarella

 

 

 

Il mio sogno

A volte mi chiedo cosa potrei fare da grande, ho mille idee per la testa, ma quello che principalmente vorrei fare nella mia vita è viaggiare, scoprire il mondo, la cultura, il cibo di ogni paese e vivere tantissime emozioni. Viaggiare è una cosa che da sempre mi ha affascinato anche se si sta lontano dalla famiglia. I posti principali che vorrei visitare sono il Giappone, l'America e la Spagna ognuno di questi con caratteristiche completamente diverse ma bellissime con le loro differenze. 

Per quanto riguarda il lavoro non ho ancora idee chiare però mi piacerebbe fare l'interior designer e, per avere più possibilità lavorative, credo di andare a vivere all'estero, più precisamente in Spagna perché mi piace molto la lingua. 

Ma, per fare il lavoro dei miei sogni, ci sono delle difficoltà, come per esempio lo studio. Questo perché prima di trovare un qualsiasi lavoro si deve studiare e per questo ci vuole tempo, sacrificio e costanza.

Per diventare una interior designer si deve studiare architettura e, di conseguenza, la matematica, materia a me particolarmente ostica.

Ma ciò non mi scoraggia affatto; per realizzare i propri sogni si fa l'impossibile.                                   Emma Camuglia

 

 

 

IL MIO SOGNO? DIVENTARE ATTRICE!

I miei sogni sono tanti, ma il mio sogno nel cassetto è quello di diventare attrice. 

Fin quand'ero piccola mi piaceva recitare, certe volte fingevo di cadere facendo credere ai miei genitori che mi ero fatta male. Mi piacerebbe fare l'attrice per le serie televisive dedicate ai ragazzi. Serie televisive che hanno come argomento principale la scuola, l’amicizia, ecc. 

Mi piacerebbe pure viaggiare nel mondo e fare film, anche in lingua straniera. 

Proprio per questo, ho deciso di iscrivermi al Liceo Linguistico. 

Quando sono a casa prendo foglio e penna e scrivo dei finti dialoghi, dopo li leggo e li recito. 

Io penso che per realizzare questo sogno devo studiarci molto, finito il Liceo continuerò i miei studi iscrivendomi ad una Accademia di recitazione e frequenterò dei corsi di recitazione teatrale. 

Mi piacerebbe poter realizzare questo mio progetto di vita professionale, perché mi consentirebbe di poter esprimere le mie emozioni,  i miei sentimenti e concretizzare le mie aspirazioni. 

Spero che questo sogno si realizzi perché mi piace molto e non perché mi permetterebbe di  diventare famosa  e conosciuta. 

Questa è la passione più grande che coltivo nel mio cuore da quando ero piccola.

Noemi Curró.

IL MIO SOGNO

A volte mi chiedono, anche solo per fare conversazione, cosa vorrei fare da grande. In realtà, ancora oggi, all’ età di 13 anni non so rispondere perfettamente a ciò che definiscono loro una “semplice domanda”, perché non ho molti sogni come quando ero un piccolo batuffolo stracolma di idee. Oggi ciò che mi resta come sogno è diventare una nuotatrice, non so ancora se ci riuscirò o se, crescendo sarà ancora questo il mio sogno. Allora poiché il mio sogno è diventare una nuotatrice ho deciso che mi impegnerò per diventarlo. Non vorrei, come per esempio   è successo a molti adulti che conosco che, volevano fare gli archeologi, per poi finire a fare gli insegnanti un lavoro che in realtà a loro nemmeno piace. 

Per diventare una nuotatrice devo prima arrivare al livello agonistico e successivamente andare alle olimpiadi. Vorrei anche fare molti viaggi, andare in America e in tutti gli stati dove potrò andare con i soldi che guadagnerò. Spero di riuscire nel mio intento e di poter essere ciò che voglio essere io  e non ciò che gli altri si aspettano da me.
Carola Bonarrigo

Il mio sogno nel cassetto

Ciao, sono Tiziana! 

Frequento la terza media e tra poco dovrò scegliere cosa fare della mia vita. 

So già a quale Liceo intendo frequentare.

Ho tanti sogni nel cassetto, ma sono molto confusa perché vorrei realizzarli tutti, ma non posso pretendere di riuscire a realizzarli tutti quanti. 

Un lavoro che, ultimamente, mi affascina è quello del tatuatore. 

Mi piacerebbe tantissimo imparare questo stimolante e fantasioso mestiere. 

Il disegno, a me piace moltissimo. Però, lo confesso, non sono ancora in grado di disegnare “bene”.

Un vero dilemma! Ma ciò non mi scoraggia affatto. 

Questo è il vero sogno della mia vita che custodisco da tempo nel cassetto più intimo del mio cuore.  Anch’io, del resto, desidererei avere un tatuaggio -anche piccolo-, non adesso ma da grande.

Oppure, mi piacerebbe provare a diventare una brava fotografa, poiché mi piace molto fare foto. 

Sono una grande sognatrice e, forse anche per questo, guardo fuori dal finestrino quando, per esempio, viaggio in macchina. 

Ho anche un altro grande desiderio quello di poter presto visitare la città di Tokyo.

E, comunque, la mia vita, sicuramente, non può allontanarsi dalla mia forte passione per la musica. 

La musica, infatti, rappresenta una parte importantissima della mia esistenza.

Per me la musica è uno dei modi più belli per poter esprimere le proprie sensazioni.

Sembro essere un tipo molto socievole, ma in realtà sono piuttosto fragile e non mi “apro”  facilmente con gli altri. Credo che solo mia sorella gemella mi conosca per quello che in realtà sono. 

Tiziana Turibbio

Vorrei...

Fin da quando ero piccola, il mio sogno è sempre stato quello di diventare una insegnante di spagnolo. Lo spagnolo è sempre stato una delle mie lingue preferite. Amo viaggiare, infatti mi sarebbe piaciuto fare un bel viaggio in Spagna, e prima o poi riuscirò a farlo, perché come si dice, sul posto le lingue si apprendono meglio. 

Per inseguire e concretizzare il mio sogno, avrei l'intenzione di iscrivermi e frequentare il Liceo  Linguistico.

Mi piacerebbe pure imparare altre lingue, come ad esempio l'inglese (la lingua più parlata al mondo). 

A casa, quando ho un po’ di tempo libero (cosa molto difficile) guardo serie TV in spagnolo e in altre lingue, per familiarizzare. Più si ascolta una lingua più la si impara.

Conoscendo bene le lingue straniere mi consentirà, sicuramente, di poter avere un futuro professionalmente soddisfacente. Potrò scegliere, infatti, la mia professione tra tanti mestieri che mi affascinano, come ad esempio: l'hostess, l’assistente di volo, la cameriera, ecc...


Sono una persona socievole e, per questo, riesco facilmente a inserirmi in gruppi di persone. 

Penso che per fare questi tipi di lavoro bisogna essere persone non timide, non chiuse in se stesse, ma bensì molto aperte. 

Mi piacerebbe visitare il mondo, per parlare le lingue apprese e socializzare con le persone che avrò la fortuna di incontrare. Per conoscere e sapere. 

Certo, ci saranno lati positivi e negativi , come ad esempio, capiterà certamente di dover lavorare in alcuni giorni festivi o non poter vedere i propri cari per lunghi periodi. 

Ma questo, non mi scoraggia affatto. 

Voglio sperare che in futuro queste mie aspirazioni si possano realizzare. 

Desidero portare avanti tutti questi miei sogni che tengo dentro sperando che nessuna cosa mi impedisca di concretizzarne, almeno, qualcuno.

Giovanna Giufrè

Nel mio prossimo futuro

 Ciao sono Francesca , il mio sogno è quello di diventare una brava parrucchiera . 

Anche nell' antica Roma i capelli avevano un ruolo molto importante.

I miei progetti prevedono di frequentare un Liceo per conseguire un diploma. 

Successivamente, iscrivermi a dei corsi professionali e diventare una vera parrucchiera e aprirmi un salone. 

Questa professione, oltre ad occuparsi del taglio dei capelli, cura altre specifiche lavorazioni del settore. Se a questo si abbina pure un salone di bellezza con assistenti professionalmente qualificati sarà possibile anche offrire ad una clientela più vasta servizi come la cura della pelle e delle unghie.

Lavori ormai molto richiesti e soddisfacentemente retribuiti.  

Francesca Savoca

L’incognita

 Il  mio sogno della vita: beh, difficile a dirsi, può diventare l’incognita di qualsiasi ragazzo che nel pieno della sua crescita è già costretto a scegliere la propria strada per il futuro.  

Per me “il sogno della vita” in generale,  non esiste; ma non per questo bisogna abbandonarsi a se stessi, perché sarebbe la cosa più grave: far vincere il sistema.  

Ad essere sinceri, qualcosa di molto piccolo percuote i miei pensieri ormai da molto tempo.

E, questo dilemma, quasi non mi fa più dormire la notte. Sarò all’altezza del mondo adulto? Trovare un lavoro, essere utile al mondo o a me stesso;  la mia strada, secondo me è già scritta… Io voglio diventare un grande e famoso ingegnere meccanico proprio come mio zio; magari anche famoso e ricco con auto di lusso e ville. 

Parlando seriamente, il mio sogno è proprio quello di diventare un ingegnere professionalmente qualificato. Spesso mi diletto a disegnare parti interni di complessi meccanismi.

Ovviamente, senza neanche ragionarci sceglierò di iscrivermi al Liceo Scientifico, indispensabile per continuare la mia carriera.

L’indirizzo che sceglierò sarà ingegneria meccanica che, stranamente, non mi preoccupa particolarmente. Sicuramente per arrivare a questo ambito lavoro dovrò impegnarmi molto.

Ho sentito dire che la quantità di matematica da studiare è talmente tanta che ti diventano i capelli bianchi!! Ma io non mi fermo, mi rimbocco le maniche e vado avanti come un transatlantico. 

Il mio idolo in questo periodo è Mattia Binotto, l’ingegnere della Ferrari, che nonostante i suoi innumerevoli errori di progettazione (telaio sbagliato e motore meno potente) resterà sempre una persona da ammirare per la sua grinta e la sua determinazione. 

Adesso ho 13 anni e ho giurato a me stesso che non mi fermerò fino a quando non avrò raggiunto il successo che sogno da tanto.

Giuseppe Tornabene

 

La vita che vorrei...

Eccomi qui… Mi chiamo Loredana, ho 13 anni e come tutti i ragazzi della mia età, anch'io coltivo un sogno, ancora non molto definito nei dettagli ma, pur sempre, un sogno.

Inizio descrivendomi: la cosa senza la quale non potrei vivere è la musica. 

La musica è tutto per me. Ogni volta che ascolto la musica penso sempre la stessa frase.

"Alcune volte sembra di ascoltare la musica non con le orecchie ma con il cuore".

Rileggendo quello che ho scritto, ho fatto questa riflessione: i poeti esaltavano le donne, la poesia e se stessi. Invece io esalto la mia migliore amica, colei che mi ha fatto diventare la ragazza che sono oggi.

Da grande vorrei trasformare questa passione in un lavoro ma non ho ben chiaro il posto che potrei occupare in questo mondo.

Certo ci sono sicuramente delle difficoltà ma voglio portare avanti con tutto il cuore questo sogno.

Prima di tutto, però, voglio almeno diplomarmi al Liceo Linguistico e, se sarà possibile, laurearmi.

Al di là di tutto però non abbandonerò mai la musica perché mi fa stare davvero bene ed è una delle poche cose che non ti giudica come tutti fanno al giorno d'oggi, amici o nemici, 

Loredana Turibbio